Da un’indagine di Osservatorio Social TV dalla quale emerge una nuova centralità televisiva, notiamo che l’ibridazione della TV generalista sposta ormai sui social le modalità e i tempi di fruizione. Dal campionario che emerge è evidente che proprio il 20% che usufruisce della TV in movimento rappresenta oggi il segmento performante dei nuovi processi mediatici. Quel 20% che adotta il mobile come linguaggio è il laboratorio della nuova TV.
L’influenza che i social hanno rispetto ai contenuti da guardare in TV è un dato inconfutabile: infatti la visione o il cambio di canale vengono motivati da discussioni su Facebook, Twitter o Whatsapp.
Altra parola che emerge dalla ricerca è circolazione, assicurata anche da esperienze di gaming (partecipazione online a premi, app di gioco online ecc) e di coinvolgimento come voto online.
Un dato importante è che la Social TV non è solamente interazione online in tempo reale, ma un insieme di pratiche che espandono il piacere dell’esperienza televisiva.
Rispetto a quando l’Osservatorio è partito 3 anni fa oggi si ha davanti uno scenario in cui audience di diverse generazioni appaiono complessivamente più consapevoli delle potenzialità che hanno a disposizione e più disponibili ad esplorare questa nuova centralità della televisione”.
La TV non è morta!
Parere rilasciato gentilmente dal Prof. Michele Mezza.
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