Mentre nel passato per raccontare un evento si “aspettava” per valutarlo in modo distaccato, oggi la storia si racconta “live“. In un flusso che intreccia cronaca, analisi, resoconto.
E’ il caso della fiction su Papa Francesco, trasmessa da History Channel nelle scorse settimane. Per la prima volta nella storia della tv si parla, in real time, di un vortice complesso, come le vicende che coinvolgono il Vaticano.
Oggi la storia segue la stessa evoluzione delle news.
Nel 1980, lo slogan della CNN era “Slow news No news”. Oggi si traduce in “Slow analysis No analysis“. Oggi gli eventi, come le notizie, si autoraccontano.
Prima solo i regimi totalitari potevano permettersi di “raccontarsi” in diretta. Ora questo terreno è accessibile a tutti. La narrazione scorre contemporaneamente all’evento.
Redazioni, tv, set, sono i teatri in cui si gira e gli scenari che si ricostruiscono. L’informazione diventa fiction e la fiction serve a fare informazione. Stiamo assistendo all’emergere di una nuova fase della comunicazione: la news-story.
Una nuova cultura a una dimensione permanente ed esclusiva: il presente.
Michele Mezza. Giornalismi nella rete
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