Tratto da una vera storia quotidiana: 3 parallelismi per avvicinare al mobile marketing e al mondo digitale anche i più scettici!

Caro imprenditore…

Dimmi un po’, stampi ancora tutte le email che ricevi e poi le conservi? Tagli ancora corto quando ti parlano di digitale e pensi ancora che il volantino nella cassetta della posta basti e avanzi? Oggi voglio scambiare due parole con te a proposito.
Caro imprenditore, oggi non viviamo in un’era di cambiamenti, ma in un cambiamento d’era. Puoi continuare ad infilare la pubblicità nei tergicristalli delle automobili, spedire la tua vela in mezzo al traffico nell’ora di punta e affidarti al telemarketing.

Oppure puoi vedere nel cambiamento un’opportunità.

Ti piacciono le citazioni, lo so. Allora colgo la palla al balzo e ti invito a riflettere su questa:

«Non è la specie più intelligente a sopravvivere, e nemmeno quella più forte. Ma quella più predisposta al cambiamento». (Charles Darwin)

Se stai ancora leggendo l’articolo – e non mi hai ancora orgogliosamente mandato a quel paese – ti lancio una sfida: voglio convincerti con 3 semplicissimi esempi a fare un piccolo passo in direzione del digitale, ma un grande passo in direzione dei tuoi clienti. Come? Investendo nel mobile marketing.

Perché essere responsive?

Stai guardando un film nel tuo nuovo televisore da 55 pollici. All’improvviso qualcuno si siede sul telecomando, ritrovandoti l’azione a 21:9 o, ancora peggio, a 4:3. Seccante, non è vero?

Come credi dunque che si sentano gli utenti che vorrebbero visitarti via smartphone o via tablet quando si ritrovano a fare i conti con il quel sito web, ottimizzato solo per la navigazione via desktop? Già li immagino i poveretti, a zoommare con le dita per raggiungere il menu principale. I pochi che ci provano, ovviamente, perché gli altri se ne sono andati all’istante.

Non credi che l’immagine della tua azienda sia data anche da come si presenta online? Avere un sito web responsive equivale ne più ne meno ad indossare il vestito giusto ad ogni appuntamento.


Perché sviluppare un’app?

Sei abituato a regalare a chi ti visita una penna brandizzata? A Natale, per le fiere, alle cene distribuisci gadget e calendari? Ecco, un’app in soldoni è un po’ tutto questo, ogni giorno. Attraverso un’app puoi entrare nelle tasche del tuo target, raccoglierne i dati personali e richiamare strategicamente la loro attenzione quando lo desideri, attraverso una push notification.

L’unica avvertenza da ricordare è dare un buon motivo per essere scaricata: come i tuoi gadget in stand, per essere desiderabile deve intrattenere ed essere utile, deve fornire uno o più servizi.

Perché promuoverti attraverso gli utenti?

Parliamoci chiaro: un testimonial conosciuto, pagato a peso per farti pubblicità, potrà anche funzionare, ma non è un’idea vincente, né così creativa.

Cosa c’è di più virale, genuino e gratuito della testimonianza dei tuoi clienti soddisfatti? I tuoi brand ambassador, prima di tutti e tutto, sono proprio loro! Premia ogni acquisto via sms con un buono sulla prossima spesa, stimola le persone via Instagram a raccontare la loro esperienza.

Parliamo di sms marketing, user-generated content, digital reputation: prima suonavano arabo, adesso? Ricorda: il passaparola è la più potente promozione di cui puoi beneficiare.

Caro imprenditore, non lo so se ti ho convinto, resto in attesa dei tuoi commenti per scoprirlo. Nel frattempo, torno a creare connessioni e rilevare opportunità a tante altre piccole medie imprese. Da grandi poteri, derivano grandi responsabilità!

Fonte:ninjamarketing

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