Cresce la “App Economy” ora vale oltre 24,5 miliardi di euro

PER OLTRE L’80 PER CENTO HANNO CONTRIBUITO CONSUMATORI E IMPRESE, CHE COMPLESSIVAMENTE HANNO SPESO OLTRE 20 MILIARDI DI EURO, SEGUITI DAI RICAVI DA VENDITA DI DEVICE MOBILI (POCO PIÙ DI UN QUINTO) E DALLA CONNETTIVITÀ DATI (13%)

Quanto vale la App Economy, ossia il giro d’affari generato dalle applicazioni mobili? Decisamente tanto. Secondo l’ultima ricerca condotta dall’Osservatorio Mobile & App Economy del Politecnico di Milano, circa 25,4 miliardi di euro, pari ben all’1,6% del Pil nazionale.
Realizzata in collaborazione con il Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano, l’Associazione Internazionale Contenuti e Commercio Mobile e con il supporto di numerose aziende, tra cui Gruppo Editoriale L’Espresso, 3 Italia, Telecom, Vodafone, Wind, Doxa e Rai, lo studio mette in evidenza una serie di dati interessanti che tracciano il quadro di una situazione in costante crescita.
Se, infatti, già nel 2013 il settore mobile registrava cifre elevate, analizzando il trend positivo e le previsioni degli addetti ai lavori, entro il 2016 il valore complessivo della Mobile & App Economy salirà a 40 miliardi, l’equivalente del 2,5% del prodotto interno lordo. Il tutto grazie all’enorme successo riscontrato da smartphone e tablet, e il conseguente sviluppo del commercio elettronico in mobilità. Oltre l’80% della Mobile & App Economy proviene dai consumi diretti di utenti e imprese che, complessivamente, hanno speso oltre 20 miliardi di euro; la restante parte fa riferimento agli investimenti delle imprese in reti mobili, nello sviluppo di soluzioni software mobili rivolte ai consumatori o ai propri dipendenti, in soluzioni che sfruttano gli ‘oggetti intelligenti”(Internet
of Things) per migliorare i processi aziendali o offrire nuovi prodotti e servizi e in attività di Marketing tramite dispositivi mobili (Mobile Marketing).
Un circolo economico virtuoso che si basa su numeri forti. Attualmente in Italia i dispositivi touch in uso collegati al web sono circa 44,5 milioni (37 milioni di smartphone e 7,5 milioni di tablet) e toccheranno quota 57 milioni a fine 2014. Le reti mobili a banda larga Lte nei prossimi 8 mesi raggiungeranno circa il 60% della popolazione e gli italiani che navigano mensilmente in mobilità arriveranno ad essere più di 30 milioni. Quanto alle applicazioni disponibili negli store, hanno ormai superato la soglia dei 2,5 milioni.
Le vendite dei contenuti digitali (giochi, news, ecc.) da smartphone e tablet sono cresciute di oltre il 30%, mentre quelle di beni e servizi hanno triplicato il loro valore. Un utente mobile su 3 ha scaricato una app a pagamento, 1 su 5 ha acquistato almeno un prodotto o servizio, 4 su 5 interagiscono con la pubblicità dal proprio cellulare e 1 su 2 vorrebbe utilizzarlo anche come strumento di pagamento al posto della carta di credito. Diretta conseguenza sono gli investimenti delle imprese e pubbliche amministrazioni in soluzioni software mobile, cresciute del 23%, e quelli in mobile marketing aumentati del 73%.
Le prospettive future analizzate dallo studio del Politecnico di Milano vedono poi affacciarsi all’orizzonte anche ulteriori ambiti di sviluppo economico. Primo tra tutti il mercato del Mobile Proximity Payment, ossia dei pagamenti in prossimità fatti con lo smartphone. Se ad oggi esistono solo poche sperimentazioni, nel 2016 il settore potrebbe valere ben 4 miliardi di euro, ai quali vanno aggiunti altri 2 miliardi di euro con l’evoluzione del Mobile Pos, ossia le transazioni legate a beni e servizi accettate da cellulari e tablet. Nel grafico la crescita della “mobile & App Economy” dal 2013 al 2016 secondo l’Osservatorio del Politecnico di Milano]]>



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